Molti genitori che incontro mi raccontano della fatica di "farsi ascoltare ", di bambini che esplodono di anche per quelli che sono descritti come motivi futili e banali, di crisi infinite per lavarsi i denti, andare a letto, spegnere la TV... Nel mio approccio, faccio ampio riferimento al filone educativo del Respectful Parenting, o Educazione Rispettosa, che non significa, come alcuni fraintendono, permissivismo e lassismo, ma implica una profonda, e non sempre facile, al fine di aiutare il bambino a conoscere il proprio, ed i senza andare in pezzi.
rabbia
conoscenza e connessione con il proprio mondo interno,
mparare ad affrontare anche le situazioni spiacevoli e frustranti
Per questo, accompagno i genitori a comprendere le ragioni della propria rabbia e frustrazione, a fronte del NO! opposto dal figlio, delle porte sbattute o dei giocattoli lanciati nel pieno di una "crisi". Solo attraverso questa comprensione il genitore potrà essere in grado di individuare la reale portata del comportamento del bambino, senza confonderla con il malessere che questo comportamento suscita nell'adulto, e offrire al figlio un porto calmo e sicuro dove ritrovare l'equilibrio.
Citando un autore che amo molto, Daniel Siegel, non si tratta di evitare ai figli le situazioni frustranti o dolorosi o di eliminare tutti i "no", ma di insegnare loro a "surfare" l'onda dell'emozione, senza restarne travolti. Per arrivarci, a volte occorre ripensare alla propria storia di figlio, e a quel bagaglio di esperienze vissute con i propri genitori, che spesso si porta con sè senza accorgerci di averlo, nè di quanto condiziona il nostro comportamento con i figli.
Questo lavoro permette di ridisegnare la relazione con il proprio bambino/a ritrovando un'armonia che si credeva perduta. Non è mai troppo tardi.
